La metodologia a cui facciamo riferimento nella progettazione dei nostri percorsi attinge a diversi orientamenti psicologici, pedagogici, sociologici, antropologici. Poiché il focus del nostro intervento è la persona, la relazione con essa e la promozione del suo benessere, gli strumenti messi in campo sono continuamente aggiornati, modulati e adattati in funzione della situazione in cui ci si trova ad operare.

I nostri operatori cercano di aggiornare continuamente il proprio bagaglio di metodologie attraverso la formazione continua. Tramite essa le metodologie utilizzate nei nostri percorsi si possono arricchire di strumenti, linguaggi e letture sulla contemporaneità il più possibile in contatto con le problematiche emergenti, i contesti di vita, gli avvenimenti piccoli e grandi che impattano sulla vita delle persone.
L’elenco dettagliato delle attività formative, dalle più estese alle più brevi, con cui continuamente alimentiamo e potenziamo le nostre skills metodologiche, sarebbe troppo lungo da riportare. Ne citiamo solo alcune:

PEDAGOGIA DEL GRATUITO

La Pedagogia del Gratuito nasce all’interno di un vasto dibattito avviato dalla Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII sulla necessità, oggi, di progettare una società diversa basata su meccanismi alternativi al profitto, alla legge di mercato e al consumismo, una società il cui centro siano le relazioni di Gratuità tra gli uomini.

Qui vai al sito del progetto

EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA

«Per educazione socio affettiva si intende quella parte del processo educativo che si occupa di atteggiamenti, sentimenti, credenze ed emozioni degli studenti. Implica un’attenzione per lo sviluppo personale e sociale degli allievi, per la promozione della loro autostima.
L’educazione affettiva privilegia, inoltre, la dimensione interpersonale, e riconosce la centralità dello sviluppo di capacità sociali e interpersonali. Sottolinea l’importanza di offrire sostegno e guida agli studenti e come le componenti cognitive e affettive dell’educazione siano collegate tra loro.
I sentimenti che gli studenti provano verso se stessi come discenti, verso le materie scolastiche, i loro compagni e professori possono influenzare il loro rendimento quanto le loro abilità» (P. Lang, 1994).

Gli obiettivi che l’educazione socio-affettiva persegue possono essere così sintetizzati:

  • Sviluppo della capacità di riconoscere ed esprimere sentimenti ed emozioni e di ascoltare e rispettare quelli altrui
  • Accrescimento del livello di autostima
  • Miglioramento dei rapporti interpersonali, sia nel gruppo di pari che nei confronti di adulti significativi.
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LIFE SKILLS TRAINING

Grazie al lavoro di Botvin e colleghi da oltre 20 anni tutti i progetti formativi rivolti a preadolescenti e adolescenti hanno trovato un’indicazione autorevole e sperimentata su quali competenze e quali strategie perseguire per promuovere la salute nei ragazzi.

Anche le nostre proposte non si esimono dal farsi guidare da questo importante corpus di saperi e pratiche. Informazioni sulle Life Skills sono disponibili sul sito dell’OMS (WHO) al seguente link

Con questo termine si intende definire il quadro europeo per le “competenze chiave personali, sociali e di apprendimento”. Nel maggio 2018 il Consiglio dell’Unione europea ha adottato una raccomandazione che definisce le competenze chiave per l’apprendimento permanente.

 

LIFECOMP

Queste competenze sono fondamentali per
  • raggiungere la realizzazione personale e la soddisfazione.
  • imparare a imparare e mantenere l’occupabilità.
  • sviluppare noi stessi e relazionarci con gli altri.

Sono inoltre essenziali per l’inclusione sociale e per la partecipazione civica alla società. A seguito di tale raccomandazione, il CCR, in collaborazione con il dipartimento Istruzione, gioventù, sport e cultura (EAC) della Commissione, ha sviluppato LifeComp.

metodologie 4

APPRENDIMENTO COOPERATIVO

Vasto movimento educativo che, pur partendo da prospettive teoriche diverse, applica tecniche di cooperazione nell’apprendimento. Si tratta di un metodo didattico attraverso il quale i discenti apprendono in gruppo, aiutandosi reciprocamente e sentendosi corresponsabili del percorso in cui sono coinvolti. La Scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani è un esempio illuminante di questa metodologia. Il formatore principalmente assume un ruolo di facilitatore ed organizzatore delle attività.

LEARNING BY DOING

«Se ascolto dimentico… se vedo ricordo… se faccio imparo…» (Bruno Munari)

«Le mani sono gli strumenti propri dell’intelligenza dell’uomo. La crescita deriva dall’attività, non dalla comprensione intellettuale.» (Maria Montessori)

Sotto la veste dell’«imparare facendo» ci sono molteplici correnti pedagogiche dalle quali trarre ispirazione come quelle teorizzate da Montessori, Freinet, Dewey, Cousinet, Boal… Nella nostra proposta tutto ciò viene offerto ai partecipanti dei nostri percorsi attraverso la sperimentazione di modalità attive di partecipazione.
Se ciò è più evidente nei format che prevedono molti incontri, nei quali si possono sperimentare laboratori che attingono alle arti visive o plastiche, alle arti performative (come musica e teatro), alla media education, non è trascurato anche in quelli più brevi. Il tentativo per i formatori è quello di porsi il più possibile come “facilitatori” che predispongono contenuti e strumenti lasciando ai partecipanti la loro elaborazione, riducendo il più possibile i momenti di insegnamento frontale.

FORMAZIONE “KALOI”

Alcuni nostri operatori si sono formati presso l’Associazione Kaloi, ente nato nel 2008 da un’intuizione dello scrittore, docente universitario e formatore Roberto Gilardi.
Esso risponde alla volontà di mettere in rete un gruppo di formatori che diffondano i percorsi formativi correlati ai libri da lui scritti (“Ho un sogno per mio figlio” e “Genitori in regola”) nella prospettiva di una rete che cresce con nuove e attuali proposte formative grazie all’apporto di tutti i professionisti vi collaborano.

Vai al sito di questo ente formativo.

L’ISTITUTO DELL’APPROCCIO CENTRATO SULLA PERSONA

L’Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona (IACP), fondato da Carl Rogers nel 1979, è un organismo internazionale senza fini di lucro che svolge da anni attività di ricerca, formazione e consulenza nel campo della promozione del cambiamento.
Tra le sue principali aree di intervento si collocano quelle tradizionalmente legate alla crescita personale e professionale degli individui, singolarmente e all’interno delle comunità, delle organizzazioni e delle istituzioni.

Lo IACP è centro collaboratore dell’OMS per la ricerca, la formazione e la consulenza nella promozione della salute nei luoghi di lavoro in Italia.

Per ulteriori informazioni si consulti il sito.

Queste competenze sono fondamentali per
  • raggiungere la realizzazione personale e la soddisfazione.
  • imparare a imparare e mantenere l’occupabilità.
  • sviluppare noi stessi e relazionarci con gli altri.

Sono inoltre essenziali per l’inclusione sociale e per la partecipazione civica alla società. A seguito di tale raccomandazione, il CCR, in collaborazione con il dipartimento Istruzione, gioventù, sport e cultura (EAC) della Commissione, ha sviluppato LifeComp.

GLOBALITA’ DEI LINGUAGGI

La Globalità dei Linguaggi (GdL) è una disciplina formativa nella comunicazione ed espressione con finalità di ricerca, educazione, animazione, riabilitazione, terapia, ideata da Stefania Guerra Lisi nel corso degli ultimi cinquant’anni. In quanto disciplina la GdL è anzitutto un sapere, una scienza, una materia di studio, un campo dello scibile.
In quanto disciplina formativa della persona, comporta anche un essere in un certo modo, con una certa identità. Infine, in quanto formazione professionale, per le sue specifiche finalità operative, essa comprende anche un saper fare, è cioè arte e mestiere, abilità operativa, competenza tecnica e pedagogica.
Il campo, l’oggetto specifico della disciplina è, precisamente, la comunicazione e l’espressione degli e tra gli esseri umani. ‘Con tutti i linguaggi’ o ‘globalità dei linguaggi’ significa anzitutto apertura e disponibilità a tutte le possibilità comunicative ed espressive, verbali o non verbali, senza previe esclusioni.
Significa poi un positivo interesse, studio, uso e pratica di quanti più possibile mezzi, linguaggi, strumenti, a cominciare da quelli più fondamentali, comuni ed efficaci per la comunicazione umana, in particolare i linguaggi del corpo. In questo senso la GdL è una semiotica antropologica, bio-fisio-psicologica e sociale, oltre che una disciplina educativa o terapeutica.
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