Strategie per navigare sui conflitti…e non colare a picco!
Conflitto, Opportunità, Scoperta, Empatia, Accettazione, Punti di vista, Giustizia, Rabbia, Regole, Collaborazione.
Conoscersi e riflettere assieme per affrontare diversità di opinioni e conflitti: questi i principali obiettivi di questo percorso. Davanti ad un conflitto o a una tensione ci si può sentire inadeguati, mancanti, incapaci di gestire la situazione. Il laboratorio intende offrire una formazione di tipo esperienziale per il gruppo-classe. All’interno di esso si cercherà di generare lo “spazio” per trattare “il conflitto” evitando che si inneschino dinamiche di difesa/offesa o che si diventi soggetto o oggetto di giudizio.
Si offriranno strumenti per imparare ad esprimere e comunicare all’altro le proprie emozioni in maniera “indiretta”, simbolica, non-verbale, al fine di trovare nuove strade di comunicazione. Si cercherà di favorire l’acquisizione di strumenti concreti in grado di migliorare l’area della comprensione e della gestione emotiva, per meglio saper leggere le proprie emozioni e quelle dell’altro.
Riuscire a trasformare un conflitto in opportunità per crescere e cercare soluzioni condivise, è uno dei punti fermi del progetto.
Fondamentale, tra gli strumenti proposti, è quello dell’immedesimazione. Immedesimarsi nell’altro, cercare di sondare le ragioni e i meccanismi che lo hanno portato a confliggere, offre infiniti spunti e stimola la ricerca di soluzioni possibili. Tra le tecniche utilizzate quella dell’arte-terapia e teatro dell’Oppresso.
Il progetto si conclude con un’attività riepilogativa di quanto vissuto presso una nostra struttura terapeutico-riabilitativa nel forlivese; occasione per affrontare tutti assieme un laboratorio di formazione out-door e di costruzione del team, per riflettere su quanto vissuto e sul valore delle soluzioni condivise. Per l’occasione verrà dato spazio ad esperienze-testimonianze di persone accolte nella comunità terapeutica, proponendo di porsi in ascolto di storie di rinascita dopo vicende di conflitti e fragilità.
Adeguatamente rimodulato il progetto può essere portato anche a classi secondarie di 1° grado.