“Una rete che cresce”. Un progetto educativo nella provincia di Lodi

15/XI/2024
Scritto da: Davide Bianchini

Giochi all'oratorio di Comazzo

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Introduzione

Tutelare la salute mentale delle giovani generazioni è una sfida cruciale nell’epoca attuale, caratterizzata com’è da rapide trasformazioni tecnologiche, da forti pressioni sociali e da molte incertezze globali.
Ci sono dati che ci consegnano un quadro preoccupante rispetto al dilagare fra fasce di popolazione sempre più giovani di disturbi del comportamento, dell’alimentazione, dell’attenzione, sindromi depressive che sconfinano nel ritiro sociale, difficoltà ad instaurare relazioni positive tra bambini/e e ragazzi/e, ma anche tra gli stessi adulti di riferimento.
La prevenzione del disagio tra i giovani e le giovani interroga e mobilita da almeno 10 anni il gruppo di educatori, appartenenti alla Cooperativa Comunità Papa Giovanni XXIII, che è attivo nel territorio di Lavagna e Comazzo dal 2012. Essi, a partire dall’esperienza del recupero di persone con gravi problemi di tossicodipendenza accolti nella comunità terapeutica “Regina della Speranza” di Lavagna, tentano di contribuire alla promozione di spazi di agio per le nuove generazioni con proposte rivolte alle scuole e al territorio.

La finalità del progetto

È fondamentale offrire alle giovani generazioni strumenti, tempi e luoghi per crescere e  per potenziare tutti quei fattori di protezione che possono mitigare il rischio di sviluppare forme di disagio psichico, relazionale o sociale. Per gli educatori della Comunità Papa Giovanni XXIII generare legami, legami segnati da uno stile, da un desiderio, dal rispetto per i tempi dell’altro, da un orizzonte di significati condivisi tra chi li promuove, è il primo passo necessario per agire in una prospettiva educativa. Generare legami con bambini, ragazzi e giovani, ma anche con i tanti adulti, famigliari e non, che si relazionano a loro, è al cuore dell’educare stesso, inteso, in una meno famosa accezione etimologica del classico “tirar fuori”, come “allevare, coltivare, avere cura”, ovvero, consentire a coloro che si educano di diventare ciò che possono diventare, riuscire a far fiorire le potenzialità di ciascuno

ludoteca Comazzo
Il contesto

Nei comuni di Lavagna e Comazzo, tra ottobre 2023 e giugno 2024, è stato realizzato un progetto educativo dedicato a bambini, ragazzi e alle loro famiglie, con l’obiettivo di potenziare il benessere di comunità in questo territorio non tanto grande per dimensioni, ma piuttosto ricco quanto riguarda la presenza di bambini e ragazzi.
Tale progetto è stata la naturale continuazione di una serie di azioni avviate dal 2021, in pieno periodo pandemico, grazie alla collaborazione tra parrocchie, comune, scuola e la cooperativa Comunità Papa Giovanni XXIII che ha avuto in questo contesto il ruolo di coordinare e facilitare le relazioni tra queste entità.

Il progetto

Il progetto “Una rete cresce” fa un riferimento esplicito alla metafora della “rete” poichè questa è l’oggetto che meglio descrive il tentativo realizzato dai suoi promotori nel “tessere” relazioni tra entità diverse (i nodi della rete) in un’ottica di accoglienza, reciprocità e coinvolgimento di tutti gli  attori in campo che man mano si sono uniti (considerati la “nuova corda” che permette alla rete di crescere), sia che essi fossero i fruitori o gli organizzatori delle diverse iniziative realizzate. I nodi “attivi e attivanti” di questa rete sono stati alcuni spazi del territorio comunale: Campus Friends (presso il centro pastorale San Bassiano di Lavagna), Ludoteca, Biblioteca, l’Oratorio di Comazzo. Queste entità hanno provato di mettere assieme le loro specificità, co-progettando un percorso che ha ricevuto il finanziamento della Fondazione Comunitaria di Lodi ed un importante sostegno da parte della comunità locale. Importante da questo punto di vista anche il supporto di alcuni donatori privati che non hanno mai fatto mancare negli anni il loro supporto.

Club dei lettori - Biblioteca Comazzo
Gli obiettivi del progetto

Il progetto “Una rete che cresce” prevedeva l’organizzazione di alcuni ambienti ed alcune attività per permettere ad ogni bambino e ad ogni bambina, ad ogni ragazzo o ragazza che fossero venuti in contatto con queste realtà, di poter esprimere il proprio potenziale, di essere accompagnato e accompagnata nelle  diverse proposte da figure adulte disponibili a relazionarsi e a stare con lui e con lei nei vari contesti e di offrire la possibilità alla propria famiglia di vedersi coinvolta. Gli obiettivi del progetto erano questi in sintesi:

  • favorire la crescita emotiva e relazionale dei partecipanti, con uno sguardo focalizzato sui soggetti in età evolutiva
  • promuovere l’inclusione e la collaborazione tra famiglie e comunità
  • offrire attività culturali, ricreative e di socializzazione rivolte al territorio di Comazzo e Lavagna in una prospettiva di:
    • prossimità verso i possibili beneficiari
    • sostegno a piccole e grandi iniziative, in quegli spazi liminali tra desiderio e realizzazione, caratterizzati da fragilità e quindi bisognosi di accompagnamento e rinforzi
    • realizzazione di proposte comuni, realizzate nella collaborazione tra i partner progettuali
    • programmazione delle varie attività attraverso gestione coordinata e condivisa al fine di evitare sovrapposizioni e/o concorrenze inutili a favore della cooperazione e della complementarietà tra chi offre percorsi educativi, ricreativi, culturali
    • supporto reciproco tra i referenti che almeno mensilmente si sono incontrati formando di fatto il gruppo-guida del progetto
Destinatari

Il progetto si è rivolto:

  • a bambini e ragazzi di diverse fasce d’età (dai 3 ai 18 anni)
  • alle famiglie dei minori che hanno partecipato alle varie attività e interessate a prendere parte a momenti di socializzazione con i referenti dei diversi nodi
  • ai giovani adulti del paese disponibili ad impegnarsi nell’organizzazione di attività rivolte ai più piccoli
  • ai principali enti della comunità locale, comune, parrocchie, scuola, distretto sanitario, in modo da creare una rete di supporto e collaborazione.
Campus Friends di Lavagna
Attività realizzate

Il periodo di realizzazione del progetto è andato dal 1 ottobre 2023 al 31 maggio 2024. Segue una panoramica delle attività svolte in questo lasso di tempo.

Il Campus Friends, collocato negli spazi dell’oratorio della frazione di Lavagna e operativo da novembre 2021, è uno spazio socio-educativo che, grazie alla collaborazione tra Cooperativa Comunità Papa Giovanni XXIII, parrocchia e comune, continuativamente per tre anni ha proposto attività pomeridiane a favore dei minori del territorio e delle loro famiglie.
Nel periodo progettuale si è configurato come una spazio aggregativo infrasettimanale a sfondo ludico e ricreativo, aperto a minori e ai loro famigliari per tre o più pomeriggi a settimana e condotto sempre almeno da 2 adulti. 

Ha offerto un servizio di aiuto compiti attraverso il matching tra le richieste di aiuto e i tutor disponibili, ovvero alcuni giovani adulti del territorio. Sono stati realizzati 7 percorsi di accompagnamento nei compiti per altrettanti ragazzi coinvolti, mentre 13 sono stati complessivamente i ragazzi e le ragazze coinvolte in momenti di aiuto-compiti più estemporanei svolti durante l’apertura ordinaria del Campus Friends.

Mensilmente, in alcuni week end o per festività specifiche, sono stati organizzati piccoli eventi (pizzata di Natale, festa di Carnevale, installazione per la festa della donna..), un corso in sei incontri di dj-ing condotto da due giovani professionisti e vari laboratori espressivi condotti da alcune collaboratrici ed un’arteterapeuta.

Nella parte esterna del Campus Friends si è cercato di curare uno spazio specifico del grande campo da calcio in disuso da anni per creare una campetto per il “calcio a 7” e mettendolo a disposizione dei frequentatori del Campus. Inoltre, una persona con l’obbligo di lavori socialmente utili si è occupata della messa in ordine di tutto il verde esterno.

In Ludoteca, da ottobre 2023 a maggio 2024, il martedì e giovedì mattina, dalle 9.00 alle 11.00, è stato aperto lo “Spazio mamme e bambini 0-3 anni”; il pomeriggio la proposta iniziale è stata per un doppio appuntamento pomeridiano, poi ridotto ad uno solo, il venerdì pomeriggio dalle 17 alle 18.30, e si è così aperto il “Gioco e attività per mamme e bambini 0-10”. La Ludoteca ha inoltre realizzato diversi eventi: il mercatino dei bambini, i “Laboratori Halloween”, sfociati nell’ Halloween Party, a novembre quattro serate di gioco di carte Pokémon, tre laboratori per i lavoretti di Natale, il mercatino dei bambini in piazza, la festa di Natale, la caccia alle uova di Pasqua e ad aprile laboratori d’arte e di cucina.

La Biblioteca è rimasta aperta per 3 giorni a settimana. Grazie alla presenza continuativa di una persona e, ad alternanza, di tre volontarie, è stato possibile, oltre al lavoro ordinario, creare il gruppo “Il club dei piccoli lettori”, che ha coinvolto sino ad 11 bambini, e pubblicare regolarmente post per i social con immagini di letture indicate per le varie giornate in cui si celebrano eventi nazionali o internazionali. Sono stati realizzati anche alcuni eventi: a dicembre la Festa de “Gli elfi di Babbo Natale”, cinque momenti di letture per i “piccoli  lettori” tra febbraio e marzo, “Il the delle cinque”, e tra aprile e maggio alcuni momenti di avvicinamento alla lettura con i bambini della scuola primaria di Comazzo.

Presso l’Oratorio di Comazzo è stato possibile realizzare alcune attività: un laboratorio di  canti di Natale da ottobre a dicembre con i bambini della primaria che partecipavano agli incontri di catechesi settimanale, finalizzato ad animare un momento liturgico e l’evento “Canti per le vie” del 21 dicembre 2023,. Inoltre, sempre grazie alla collaborazione tra i diversi referenti, è stata anche  curata l’animazione di alcuni momenti della Quaresima per i bambini e le bambine della catechesi e la prima apertura estiva dell’Oratorio di Comazzo a fine maggio.

 Infine, tutte le realtà afferenti al progetto hanno collaborato alla realizzazione di alcuni eventi comuni:

  • domenica 10 settembre 2023, la festa di saluto a don Carlo parroco uscente, con pranzo comunitario e giochi pomeridiani presso l’oratorio di Comazzo;
  • domenica 17 settembre 2023, la festa di festa di benvenuto a don Massimiliano e don Giuseppe, neo-parroci entranti, con buffet e karaoke presso l’oratorio di Lavagna-Campus Friends
  • domenica 22 ottobre 2023 è stato organizzato un momento pubblico di presentazione del progetto “Una rete che cresce” a tutte le famiglie presso l’Oratorio di Comazzo
  • giovedì 21 dicembre 2023 a Lavagna si è collaborato alla realizzazione dei “Canti di Natale per le vie”, con canti itineranti realizzati dai bambini davanti alle abitazioni delle persone anziane o impossibilitate a muoversi del paese, con un piccolo recital presso la Comunità Terapeutica e un rinfresco finale
  • sabato 9 marzo 2024, “Color Red Run” evento sportivo non competitivo tra Comazzo e Lavagna per la sensibilizzazione al contrasto della violenza sulle donne, preparato fino all’ultimo e poi annullato per le forti piogge di quella giornata
  • venerdì 22 marzo 2024 abbiamo collaborato alla tradizionale Via Crucis da Lavagna a Rossate predisponendo un buffet per tutti i bambini della catechesi e le loro famiglie presso il Campus Friends
  • sabato 1 giugno 2024, “Festa del Grazie”, momento conclusivo di tutto il percorso progettuale che ha previsto tornei, laboratori, buffet, karaoke.
Festa con le famiglie Campus Friends
Collaborazioni e Partnership

Il progetto, come già scritto, ha avuto come capofila la Cooperativa Comunità Papa Giovanni XXIII ed è stato realizzato grazie alla partnership con le parrocchie di Lavagna e Comazzo e con il Comune di Comazzo che hanno sottoscritto e co-finanziato il progetto approvato dalla Fondazione Comunitaria di Lodi attraverso il secondo Bando Sociale del 2023.

Occorre evidenziare le preziosissime collaborazioni con privati cittadini e altre entità del territorio come la Comunità Terapeutica “Regina della Speranza”, l’Istituto Comprensivo di Zelo Buon Persico nelle persone della dirigente, la DSGA e alcuni insegnanti, il Comitato Genitori dell’IC Zelo Buon Persico, i Servizi Sociali del comune di Comazzo, l’Ufficio di Piano di territorio, il progetto “Impatto Digitale”, ma anche alcune aziende ed esercizi pubblici del territorio. Sarebbe troppo lungo, per quanto indispensabile, riportare l’elenco degli apporti di ogni entità a questo progetto. Si può soltanto ringraziare, perché la riuscita di tante iniziative è stata possibile solo grazie al loro supporto.

Impatto e Benefici per la Comunità

Il progetto ha permesso di entrare in contatto con almeno 200 nuclei familiari, circa il 20% di quelli presenti sul territorio, più tutta la rete di entità poco sopra descritta.

Si ritiene plausibile che questo abbia permesso di generare sensibilità a riguardo dei valori su cui si sono fondate le azioni, anche quelle più ordinarie, realizzate all’interno di ogni nodo della rete: l’attenzione alla relazione, la cura per i più piccoli, la tensione al promuovere il coinvolgimento di bambini e ragazzi, l’accoglienza verso gli adulti, sia parenti dei minori che volontari, una buona dose di allegria nelle diverse proposte, il contrasto agli sprechi (alimentari, energetici, economici…), una gestione da “buoni amministratori” degli ambienti messi a disposizione dagli enti maggiori (comune e parrocchie), sono i principali tasselli che hanno composto lo sfondo valoriale  e concreto entro cui le diverse proposte sono state realizzate. L’apertura degli spazi non è stato un mero servizio di “portineria”, ma la ricerca autentica e intenzionata della cura della relazione con chi avrebbe frequentato quegli spazi.

Molto importante, ogni volta, la ricerca del coinvolgimento di altri adulti, oltre quelli che già componevano lo staff di progetto, che hanno portato, con il loro tempo dedicato alle iniziative, nuove competenze, relazioni preziose e sostegno alle attività, incarnando ancora una volta l’importanza di valori come la gratuità e il volontariato.

Alcuni dati in breve:

Per quanto riguarda la Biblioteca Comunale, oltre alla referente, 3 volontarie si sono impegnate  a sostegno delle attività. Sono entrati in contatto con questo ambiente complessivamente 83 bambini e ragazzi tra gli 0 e i 17 anni più i loro familiari nelle attività ordinarie, circa 40 bambini e ragazzi negli eventi e circa 90 bambini complessivi nelle attività in collaborazione con la scuola. 

Nell’attività ordinaria, entrando più nel dettaglio, i visitatori nella fascia di età compresa tra 0-10 anni sono stati da un minimo di 3 ad un massimo di 20 presenze al mese per un totale di 66 bambini; nella fascia 11-16 anni si arrivati ad una media di 3 presenze al mese per un totale di 17 ragazzi; tra i 17 e i 28 anni 2 sono state le presenze dei giovani nel periodo preso in esame. I nuovi tesserati da ottobre 2023 a maggio 2024 sono stati 17.

La Biblioteca Comunale ha totalizzato in 32 settimane di attività 126 aperture per 320 ore circa complessive di attività ordinaria.

In riferimento alla Ludoteca, oltre alla referente, sono state 5 le volontarie che si sono ingaggiate a supporto delle attività. Sono stati invece 23 i bambini tra i 3 e i 12 anni, più i loro familiari (per lo più mamme, ma anche zie e nonni), che hanno usufruito di questa proposta nelle attività ordinarie, mentre sono stati circa 150 i bambini con i loro familiari complessivamente intercettati negli eventi. La Ludoteca in 32 settimane di attività ha totalizzato 104 aperture per 188 ore circa complessive di attività ordinaria.

Al Campus Friends, oltre al referente, che è stato anche coordinatore di progetto, erano impegnati nella sua conduzione 1 educatrice professionale, 1 ass. sociale in qualità sempre di riferimento educativo, 3 collaboratori giovani adulti, 1 volontario senior. Sono complessivamente 38  i bambini e ragazzi tra i 9 e i 17 anni, più alcuni dei loro familiari,  intercettati nelle attività ordinarie. 7 ragazzi/e hanno usufruito di un tutoraggio strutturato per i compiti e 13 ragazzi/e coinvolti/e in aiuto-compiti estemporanei.

La media di presenze per ogni apertura, lungo tutto il periodo da ottobre a maggio, è stata di 7 unità con punte fino a 18 presenze in alcune giornate. Sono stati 40 bambini e ragazzi e i loro famigliari complessivamente intercettati negli eventi. Il Campus Friends ha totalizzato in 32 settimane 96 aperture per 384 ore circa di attività ordinaria.

Presso l’Oratorio di Comazzo i riferimenti coinvolti nel progetto sono stati il parroco e la responsabile delle attività di catechesi. Nei 5 appuntamenti del laboratorio di canti di Natale e dell’evento del 24/12 sono stati coinvolti circa 25 bambini della scuola primaria complessivamente coinvolti più familiari, di cui 6/7 genitori volontari a supporto delle attività di catechesi. Nei 3 incontri nel tempo di Quaresima e nella partecipazione alla tradizionale Via Crucis di paese si sono coinvolti 20 bambini circa più i loro famigliari. Nella prima apertura estiva dell’oratorio a maggio si sono raccolte più di 40 persone tra bambini, ragazzi e adulti presenti.

In generale negli eventi comuni hanno partecipato da un minimo di 80 fino a 200 persone circa negli “Halloween Party” e le feste all’aperto, tra bambini, ragazzi, adulti, volontari e organizzatori.

Questi dati relativi alla partecipazione sembrano confermare il bisogno del territorio a riguardo di proposte rivolte all’infanzia e alla gioventù con un intento costruttivo e valoriale di fondo. Erano questi, in fin dei conti, gli obiettivi espliciti del progetto. Un’ulteriore conferma deriva dall’interesse costante di diverse persone che hanno partecipato alle varie attività di sapere quando sarebbero riprese.

DJ Lab
 Le criticità

Negli otto mesi del percorso progettuale non tutto è stato facile, non tutto è stato lineare o realizzato come lo si era immaginato all’inizio. Ha generato dispiacere nello staff, ad esempio, in alcuni momenti, dover limitare il numero dei partecipanti a qualche attività se questo non si combinava con numero congruo di collaboratori nel gestire i gruppi, con le dimensioni degli spazi, con le necessarie tutele per fare tutto in sicurezza. Non si è riusciti a realizzare tutto quello che si sarebbe voluto, perchè già realizzare quanto si è riusciti ha richiesto moltissima energia, essendo per tutti un’esperienza inedita. Ha generato infine una certa amarezza non aver potuto chiarire con alcuni concittadini dei fraintendimenti sulla gestione del progetto, poiché nessuno si è mai presentato ad un confronto nonostante la disponibilità dei coordinatori

Queste inevitabili frizioni con la realtà, con cui ogni tentativo di impegno sociale e pubblico fa i conti, non ha spento però la determinazione della maggior parte dei partecipanti al gruppo-guida, i quali hanno portato a termine, fino in fondo, con determinazione, interesse e voglia di “far bene” gli impegni presi.

Conclusione (provvisoria!)

Al termine del periodo progettuale sapevamo che il territorio si sarebbe preparato ad alcuni importanti cambiamenti: l’elezione di un nuovo sindaco e la sostituzione del parroco per la terza volta in tre anni. Cambiamenti meno evidenti hanno riguardato anche i referenti dei vari spazi collegati al progetto, alcuni dei quali hanno manifestato la necessità di lasciare i propri compiti per altri impegni di vita. I cambiamenti sono elementi inevitabili in ogni percorso.  Alcuni di questi permettono una rigenerazione dei contesti in forme altre e nuove, altri sanciscono la fine di alcune esperienze, altri ancora, occorre prenderne coscienza, generano precarietà limitando la possibilità di progettare nel lungo periodo. Al netto di tutto, è necessario sostare un momento su ciò che di essenzialmente “buono” va custodito di un’esperienza come questa per coglierne le “buone pratiche”, che sono l’eredità di ogni lavoro educativo autentico.

L’esperienza del progetto “Una rete che cresce” ha generato alcuni precedenti positivi che sono rimasti ancora oggi nella memoria di tanti come qualcosa di “possibile”. Ha rafforzato tante relazioni, anche tra adulti che continuano a confrontarsi e a supportarsi. Ha cercato di promuovere, con grande determinazione e delicatezza, il benessere dei più piccoli e mostrato la validità di un metodo di lavoro. Ha posto nella memoria del territorio un precedente dal quale attingere o scartare, ma soprattutto attingere. Sono tanti gli indizi raccolti in questi mesi che confermano questo bilancio, anzitutto l’attesa da parte di bambini, ragazzi, giovani e genitori di essere nuovamente coinvolti in percorsi come quello realizzato.

Il progetto “Una rete che cresce”, in conclusione, non costituisce un’esperienza “perfetta” e, a  partire dai primi passi, i suoi ideatori non hanno mai avuto la presunzione di essere “la” soluzione di tutti i problemi del territorio. Chi lo ha realizzato ha perseguito l’intenzione originaria di voler “tessere” legami significativi, un impegno, questo, che non ha un traguardo predefinibile ed un esito misurabile a breve termine. Chi lo ha realizzato inoltre ha sempre avuto chiaro che esporsi, agendo nella sfera pubblica, genera dei rischi, ma dei rischi che vale la pena correre nel tentativo di migliorare quell’angolino di mondo che ci è affidato,  pensando al bene di tutti, mettendo sempre al primo posto chi è più piccolo, ponendo attenzione ai dettagli, offrendo la propria passione, il proprio tempo, le proprie competenze, la propria creatività con molta, molta generosità!

Investire nell’educazione e nella crescita delle giovani generazioni significa investire in un futuro migliore per tutti. Speriamo che sempre più persone si convincano di questo e si uniscano per formare nuove ed inedite reti per costruire una comunità sempre più solidale e attenta ai bisogni dei suoi piccoli.

progetto realizzato grazie al contributo della:
Enti partner:
Ente Capofila
Parrocchia San Materno Vescovo
Parrocchia San Bassiano Vescovo
Comune di Comazzo