Poesia e tossicodipendenza. L’abbraccio di due mondi.

 

“PrimaVera Poesia”. Un concorso poetico rivolto a tutte le persone accolte nelle realtà terapeutiche della Comunità Papa Giovanni XIII.

“Stanco di non saper chi sono

volerò su questa pagina d’avorio

scegliendo giuste parole”

Volano su pagine d’avorio le parole di Luca, autore di questi versi. Frasi suggestive le sue, come quelle di altri “apprendisti poeti”, persone con trascorsi di dipendenza alle spalle, chiamati tramite la poesia a cercare nuove parole per raccontarsi. Tutto questo succede ogni anno nel concorso “PrimaVera poesia”, giunto ormai alla sua nona edizione e che, da sempre, vede coinvolte le persone accolte nelle strutture terapeutiche e di recente, anche gli ospiti delle Comunità Educanti per Carcerati (CEC) della Comunità Papa Giovanni XXIII.

Un concorso fin dalla sua prima edizione fortemente sentito e partecipato e che ogni anno stupisce per forza ed intensità di vissuti espressi. Non una gara, come sottolineato dal coordinatore del progetto Giorgio Mezzini, ma l’occasione per permettere ai partecipanti di scavare dentro loro stessi e trovare le giuste parole per raccontarsi. “La parte più interessante di questo progetto – dice Giorgio Mezzini – non è tanto la produzione finale, ma il processo per arrivarvi. Nei laboratori di poesia che teniamo presso le strutture terapeutiche, prima che proporre esercizi di stile, ci sta a cuore stimolare i partecipanti a esplorare i propri vissuti e a trovare nuovi codici espressivi per tirarli fuori. Per questo trovo che ogni loro atto poetico sia un piccolo capolavoro di umanità”.

Percorsi interiori, dunque, prima che gare di abilità, sintesi di vissuti in bilico tra dolore e rinascita, forza e debolezza.  E’ ciò che salta all’occhio leggendo i componimenti poetici di questa edizione di “PrimaVera Poesia”.

Parole necessarie, potenti per intensità e contrasti. Parole arrabbiate, di chi sta imparando a fare pace, di chi scopre nuova bellezza dentro e fuori da sé, di chi ancora fragile cerca nuove rinascite.

“Forza e debolezza”, il tema scelto per questa edizione che ha visto una massiccia partecipazione. Più di 250 i componimenti poetici, arrivati dagli ospiti delle 17 strutture terapeutiche della Comunità Papa Giovanni XXIII sparse in tutta Italia, con contributi anche da quelle del Sud America. A questi si è aggiunta un’importante partecipazione da parte degli ospiti delle Comunità Educanti per Carcerati (CEC) della Comunità Papa Giovanni XXIII.

I vincitori sono stati premiati in occasione della 26 giugno, la Comunità celebra la Giornata Mondiale contro la droga – Dipendenze Patologiche (apg23.org) Una festa rivolta non solo alle persone accolte nelle comunità terapeutiche, ma anche a familiari, amici e istituzioni. Ad ogni comunità terapeutica è stata consegnata una targa di partecipazione  e diverse copie del libretto contenente tutte le poesie dei partecipanti. Ai tre vincitori: libri di autori vari, dvd, cd musicali, quale ulteriore occasione di conoscenza e approfondimento di altri linguaggi artistici.

PrimaVeraPoesia-gruppo

Il percorso di “PrimaVera poesia” solitamente non si conclude con la premiazione, ma prosegue con reading poetici sotto le stelle, aperti a chiunque interessato. Il primo si è svolto presso il Pronto Soccorso Sociale di S. Aquilina a Rimini il 10 Luglio. Il prossimo si terrà presso La Comunità Educante per Carcerati a Monte Fiore nell’entroterra riminese il 12 Agosto alle ore 21.

Per avere informazioni: teatro@apg23.org

di Emanuela Frisoni