LABORATORIO FORMATIVO ESPERIENZIALE SULLA GESTIONE NONVIOLENTA DEL CONFLITTO

OBIETTIVI

  • Stimolare nei partecipanti la capacità di relazionarsi in modo positivo con il conflitto indipendentemente dalle soluzioni che esso può avere. Maturare la consapevolezza che gestire un conflitto non vuol dire risolverlo, ma svilupparne i suoi possibili esiti facendolo diventare occasione di crescita. In particolare si cercherà di:
  • sviluppare la conoscenza di sé e degli altri, valorizzando sia le proprie che le altrui risorse;
  • rendere possibile l’accettazione e il rispetto della diversità;
  • creare un clima relazionale positivo e cooperativo all’interno del gruppo;
  • sviluppare la capacità di leggere la realtà come qualcosa di complesso, senza ridurla alle semplificazioni buono/cattivo, nemico/amico…;
  • facilitare l’elaborazione e lo scambio di buone prassi.
  • Il percorso facilita lo sviluppo di quelle abilità che preparano il terreno per la gestione nonviolenta del conflitto.
  • Solo se queste abilità sono presenti e valorizzate, ci sono i presupposti necessari affinché il conflitto diventi occasione di crescita e cambiamento positivo.

TEMPI E SPAZI

La proposta base si compone di 3 incontri di 2 ore ciascuno per un totale di 6 ore. Tuttavia, il numero di incontri può variare a seconda delle richieste e dei bisogni dei partecipanti.

INFORMAZIONI

A seconda dell’età dei partecipanti vengono proposte diverse attività, accomunate però dalle stesse tappe fondamentali.

  • Valorizzazione di sé e fiducia: vengono proposti giochi ed esercizi di conoscenza e fiducia, che mirano ad aiutare i partecipanti a conoscersi o, se già si conoscono, a sentirsi a proprio agio nell’espressione di sé ed apprezzarsi. Tali esercizi mirano inoltre all’identificazione con l’altro, con il fine di sviluppare capacità di fiducia ed empatia. Si introduce qui alla possibilità di approcciarsi alle situazioni conflittuali in modo meno distruttivo e più disponibile alla ricerca di mediazioni. 
  • Cooperazione: vengono proposte situazioni di tipo cooperativo o competitivo. Cooperare è un modo diverso di affrontare i problemi, in quanto l’abito mentale a cui siamo abituati è il confronto competitivo con l’altro.
  • Decentramento del punto di vista: la capacità di mettersi nei panni dell’altro è fondamentale nelle relazioni interpersonali soprattutto nell’incontro con chi è diverso da noi per mentalità, opinione, cultura, ecc. Vengono proposte attività che stimolino l’allargamento del punto di vista e l’immedesimazione nei panni dell’altro. Si creano così le condizioni per permettere di vivere l’incontro senza pregiudizi, come un’opportunità di arricchimento, aprendo la strada alla mediazione e alla ricerca di soluzioni creative.
  • Rappresentazione del conflitto: attraverso la riproduzione di situazioni conflittuali in un contesto protetto i partecipanti potranno ricercare soluzioni diverse dal classico schema “vincitore-vinto”, anche grazie al confronto e al distacco emotivo e cognitivo dalla realtà conflittuale. La trasposizione del conflitto sul piano simbolico può essere sviluppata soprattutto attraverso i linguaggi espressivi.

Il sito di riferimento a cui dovrebbe rimandare la pagina con i nostri progetti è questo: httpss://serviziocivile.apg23.org/educazione-alla-pace/