Metodologia

La metodologia a cui facciamo riferimento nella strutturazione dei nostri percorsi, attinge a diversi orientamenti psico-pedagogici e mette in campo svariati strumenti didattici. Poiché il focus del nostro intervento è la persona, la relazione con essa e la promozione del suo benessere, la metodologia è considerata uno strumento “a servizio” di questi obiettivi, da modulare e adattare in funzione della situazione in cui ci troviamo ad operare. Possiamo così avvalerci della “fusione” di diversi linguaggi e di letture della contemporaneità il più possibile aggiornate su problematiche, contesti, avvenimenti. L’elenco dettagliato delle attività formative, dalle più estese alle più brevi, con cui continuamente alimentiamo e potenziamo le nostre skills metodologiche sarebbe troppo lungo da riportare. Ne citiamo solo alcune:

PEDAGOGIA DEL GRATUITO

La Pedagogia del Gratuito nasce all’interno di un vasto dibattito avviato dalla Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII sulla necessità, oggi, di progettare una società diversa basata su meccanismi alternativi al profitto, alla legge di mercato e al consumismo, una società il cui centro siano le relazioni di Gratuità tra gli uomini.

Qui trovi il manifesto della Pedagogia del Gratuito: httpss://scuoladelgratuito.wordpress.com/manifesto/

Qui vai al sito del progetto: httpss://scuoladelgratuito.wordpress.com/

EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA

«Per educazione socio affettiva si intende quella parte del processo educativo che si occupa di atteggiamenti, sentimenti, credenze ed emozioni degli studenti. Implica un’attenzione per lo sviluppo personale e sociale degli allievi, per la promozione della loro autostima. L’educazione affettiva privilegia, inoltre, la dimensione interpersonale, e riconosce la centralità dello sviluppo di capacità sociali e interpersonali. Sottolinea l’importanza di offrire sostegno e guida agli studenti e come le componenti cognitive e affettive dell’educazione siano collegate tra loro. I sentimenti che gli studenti provano verso se stessi come discenti, verso le materie scolastiche, i loro compagni e professori possono influenzare il loro rendimento quanto le loro abilità» (P. Lang, 1994).

«L’educazione socio‐affettiva è una metodologia finalizzata al potenziamento ed allo sviluppo delle risorse personali e all’acquisizione delle competenze sociali» (Francescato, Putton, 1995).

Gli obiettivi che l’educazione socio-affettiva persegue possono essere così sintetizzati:

  • Sviluppo della capacità di riconoscere ed esprimere sentimenti ed emozioni e di ascoltare e rispettare quelli altrui
  • Accrescimento del livello di autostima
  • Miglioramento dei rapporti interpersonali, sia nel gruppo di pari che nei confronti di adulti significativi

LIFE SKILLS TRAINING

Grazie al lavoro di Botvin e colleghi da oltre 20 anni tutti i progetti formativi rivolti a preadolescenti e adolescenti hanno trovato un’indicazione autorevole e sperimentata su quali competenze e quali strategie perseguire per promuovere la salute nei ragazzi.

Anche le nostre proposte non si esimono dal farsi guidare da questo importante corpus di saperi e pratiche.

Informazioni sulle Life Skills sono disponibili sul sito dell’OMS (WHO) al seguente link: httpss://apps.who.int/iris/handle/10665/63552

APPRENDIMENTO COOPERATIVO

Vasto movimento educativo che, pur partendo da prospettive teoriche diverse, applica tecniche di cooperazione nell’apprendimento.

Si tratta di un metodo didattico attraverso il quale i discenti apprendono in gruppo, aiutandosi reciprocamente e sentendosi corresponsabili del percorso in cui sono coinvolti. La Scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani è un esempio illuminante di questa metodologia.

Il formatore principalmente assume un ruolo di facilitatore ed organizzatore delle attività.

LEARNING BY DOING

«Se ascolto dimentico… se vedo ricordo… se faccio imparo…» (Bruno Munari)

«Le mani sono gli strumenti propri dell’intelligenza dell’uomo. La crescita deriva dall’attività, non dalla comprensione intellettuale.»  (Maria Montessori)

Sotto la veste dell’«imparare facendo» ci sono molteplici correnti pedagogiche dalle quali trarre ispirazione come quelle teorizzate da Montessori, Freinet, Dewey, Cousinet, Boal…

Nella nostra proposta tutto ciò viene offerto ai partecipanti dei nostri percorsi attraverso la sperimentazione di modalità attive di partecipazione. Se ciò è più evidente nei format che prevedono molti incontri, nei quali si possono sperimentare laboratori che attingono alle arti visive o plastiche, alle arti performative (come musica e teatro), alla media education, non è trascurato anche in quelli più brevi. Il tentativo per i formatori è quello di porsi il più possibile come “facilitatori” che predispongono contenuti e strumenti lasciando ai partecipanti la loro elaborazione, riducendo il più possibile i momenti di insegnamento frontale.

FORMAZIONE “KALOI”

Alcuni nostri operatori si sono formati presso l’Associazione Kaloi, ente nato nel 2008 da un’intuizione dello scrittore, docente universitario e formatore Roberto Gilardi. Esso risponde alla volontà di mettere in rete un gruppo di formatori che diffondano i percorsi formativi correlati ai libri da lui scritti (“Ho un sogno per mio figlio” e “Genitori in regola”) nella prospettiva di una rete che cresce con nuove e attuali proposte formative grazie all’apporto di tutti i professionisti vi collaborano.

Vai al sito di questo ente formativo: https://www.kaloi.it/