
Di primo acchito si presenta come uno spettacolo sul tema dell’educazione ambientale, sulla buona prassi della raccolta differenziata e sul recupero dei rifiuti. Poi arriva a toccare i grandi temi di attualità quando si inizia a parlare di «rifiuti speciali», rifiuti umani, degli emarginati. Le persone si possono buttare nel cestino? In una società di «numeri uno» c’è spazio per gli «ultimi»? Sono alcuni dei punti chiave su cui ruota lo spettacolo in cui una professoressa insoddisfatta e un bidello un po’ matto salgono in cattedra, ops… entrano in scena! E forse chi ne sa di più è colui che apparentemente ne sa di meno. La realtà infatti non è spiegata solo sui libri. Ciò che è da buttare serve da pretesto per raccontare in modo leggero e simpatico un’umanità nascosta e la vita di una grande, singolare famiglia, la Casa-famiglia nella Comunità Papa Giovanni XXIII, come luogo reale in cui «raccogliere» è «accogliere».