Concessioni prorogate, fondi ridotti e prevenzione accorpata: la nuova Legge di Bilancio solleva dubbi sulla lotta al gioco d’azzardo.
L’industria del gioco d’azzardo continua a crescere a ritmi vertiginosi, superando ogni anno i record precedenti. Nel 2024, gli italiani hanno speso oltre 160 miliardi di euro in slot e scommesse, una cifra che supera di gran lunga i 128,8 miliardi destinati alla spesa sanitaria del Paese.
I disastrosi dati in aumento e un’emergenza sempre più diffusa richiederebbero più fondi, più sforzi e più impegno da parte dello Stato per arginare quello che ormai è un fiume in piena – il giro miliardario legato all’azzardo. Eppure negli anni richiami, appelli, report ed analisi non sono bastati a far prendere in mano concretamente la questione, anzi addirittura i fondi e le risorse, a partire da quest’anno, sono state tagliate ed accorpate.
La Legge di Bilancio 2025, infatti, ha confermato e reso operative delle modifiche nel settore del gioco d’azzardo preannunciate, con implicazioni significative per la prevenzione e la cura delle dipendenze legate al gioco.
In primo luogo le concessioni per il gioco fisico, come il Bingo e la raccolta scommesse su eventi sportivi e non, in scadenza il 31 dicembre 2024, sono state prorogate di due anni, fino al 31 dicembre 2026, confermando così alcune delle maggiori attività legate all’azzardo. Ma non solo: a queste opzioni già presenti, con l’Articolo 13 della Legge di Bilancio, si è aggiunta una nuova estrazione settimanale per il Lotto e Superenalotto, andando ad aumentare l’offerta di gioco.
Un cambiamento particolarmente controverso riguarda l’accorpamento delle risorse e degli strumenti destinati alla prevenzione delle dipendenze. L’azzardo è stato assimilato ad altre dipendenze patologiche, con una conseguente riduzione del focus specifico sul problema. Con l’articolo 66 della legge, infatti, l’Osservatorio per il contrasto del gioco d’azzardo presso il Ministero della Salute è stato soppresso, e le sue funzioni sono state trasferite all’Osservatorio Nazionale Permanente per le politiche antidroga. Questo accorpamento mina la possibilità di un intervento mirato e dedicato, assimilando enti e spazi che erano stati precedentemente divisi per trattare specificatamente il gioco.
Anche il fondo di 50 milioni di euro destinato annualmente alla prevenzione e cura del disturbo da gioco d’azzardo è stato eliminato. Ora le risorse sono confluite in un fondo unico per le dipendenze patologiche, di cui solo il 34,25% è destinato ai piani regionali sul gioco d’azzardo patologico.
Appare chiaro come questa redistribuzione riduca significativamente le risorse disponibili per affrontare un problema in propagazione, e come enti ed associazioni che da anni cercano di contrastarlo, siano messi ancora più alle strette. Il “gioco d’azzardo” quasi scompare nel testo della nuova Legge di Bilancio, non solo come termine, ma anche e soprattutto come questione emergenziale da affrontare.
“Non si vuole che la gente sappia quanto dolore e quanto sangue c’è su quei soldi ai quali non si vuole rinunciare” aveva commentato lo scorso ottobre Don Armando Zappolini, portavoce della campagna “Mettiamoci in gioco”, promossa dalla Consulta nazionale antiusura. La campagna, sostenuta anche dalla Cooperativa Comunità Papa Giovanni XXIII, è attiva da oltre un decennio e fin dallo scorso autunno aveva denunciato la direzione preoccupante presa dal governo su slot e scommesse.
Con decisioni che incentivano l’offerta di gioco e riducono le risorse per contrastarlo, ci si chiede quale impatto avrà tutto questo sulle persone e sulle famiglie già colpite dal gioco. E la preoccupazione sale se si pensa che le realtà che ogni giorno lavorano per cercare di prevenire e contrastare il gioco saranno messe ancora più in difficoltà: le risorse sono sempre meno e il problema sempre più grande.
In un presente dove il gioco d’azzardo sembra non solo accettato ma anche promosso, chi ne è vittima si trova sempre più solo. Ma è necessario lanciare un appiglio e continuare a proteggere chi rischia di cadere in questo vortice con tutte le forze.
Se hai bisogno di supporto, questi sono i nostri contatti. Se vuoi lavorare insieme a noi per prevenire i danni da gioco, puoi dare un’occhiata ai nostri progetti dedicati.
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