“Coinvolgente, provocatorio, descrittivo di un problema che ci riguarda tutti”. Questi sono solo alcuni dei commenti raccolti al termine della lezione-spettacolo “Gaming out”, che, a pochi mesi dal suo debutto, ha già in attivo una decina di repliche nelle scuole superiori di Rimini.
GAMING OUT è uno degli strumenti realizzati dalla cooperativa Comunità Papa Giovanni XXIII nell’ambito del progetto “Quando il gioco non è un gioco” della Rete G.A.P Rimini. Una rete nata proprio per sensibilizzare sulle problematiche inerenti al gioco d’azzardo, fenomeno sempre più in crescita e che trova nella fascia giovanile i suoi più assidui fruitori.
Il giocatore d’azzardo, una storia per raccontare il fenomeno
Chi sono i giocatori d’azzardo? Misteriosi eroi del tavolo verde? Gente di malaffare? Ricchi e astuti frequentatori di roulette? Quando si diventa giocatori d’azzardo o si corre il rischio di diventarlo?
Queste ed altre le domande a cui lo spettacolo tenta di dare risposta, in uno stile dinamico ed interattivo coi ragazzi.
In questo racconto teatrale, al centro la storia di un giocatore problematico interpretato dall’attore Denis Campitelli. I suoi monologhi sono intercalati da interventi di natura informativa tenuti da un’educatrice delle comunità terapeutiche della cooperativa Comunità papa Giovanni XXIII. Parole, suggestioni, domande a tratti provocatorie s’intercalano così con l”agito” teatrale.
È un giocatore problematico quello che viene messo in scena. Un padre di famiglia che fatica a pensarsi al di fuori della sala slot, nonostante i debiti e le conseguenze familiari e professionali. Una sceneggiatura realistica, a tratti cruda, scritta a quattro mani da Emanuela Frisoni e Lorenzo Colonna. Sintesi di un lavoro di ricerca e raccolta di interviste fatte ad ex giocatori d’azzardo, ma anche a psicoterapeuti ed educatori da tempo impegnati nel settore specifico e nel trattamento terapeutico delle dipendenze patologiche.
Uno spettacolo immersivo, un viaggio nel fenomeno del gioco d’azzardo
“Gaming out” sottolinea bene come il gioco d’azzardo da iniziale abitudine innocente può trasformarsi in comportamento problematico fino a diventare vera e propria malattia con sintomi del tutto uguali ad altre forme di dipendenza. Rappresenta l’occasione per aprire un dialogo diretto coi ragazzi svelando loro le trappole del gioco e dell’industria che c’è dietro. Tutti argomenti ripresi anche al termine della lezione-spettacolo con un momento di dibattito pensato ad hoc.
Tra sondaggi in diretta, visione di filmati e testimonianze, si punta a voler offrire un ragionamento a 360° sul rischio di una dipendenza spesso sottovalutato. Una dipendenza che porta con sé tante inquietudini e tematiche complesse con le quali, soprattutto in età adolescenziale, ci si trova a fare i conti. Tra questi: il tema del “pensiero magico”, la sottovalutazione del rischio, il bisogno di gratificazione a tutti i costi e tanto altro.
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Lo spettacolo si rivolge alla fascia di età tra i 15 e i 19 anni (triennio) ed è pronto a girare nelle scuole di Rimini e anche in altre città. Adatto anche per associazioni e gruppi educativi. Necessita di uno spazio ampio come un’aula magna, una sala polivalente, o una biblioteca da allestire almeno due ore prima della messa in scena della lezione-spettacolo. Uso di lavagna LIM (se possibile). Per info: teatro@apg23.org
Le musiche e gli effetti sonori che accompagnano tutto lo spettacolo sono a cura di Matteo Santini, gli oggetti di Scena di Gianni Bissoni e Matteo Campedelli, mentre le schede grafiche interattive sono a cura di Davide Tosato.
di Redazione