
Laboratorio di teatro sociale per rileggere quanto appena vissuto con la vicenda-Covid alla ricerca di nuovi possibili sguardi, realizzato da esperti formati presso la rete «Giollicoop».
Cooperativa Giolli attinge al metodo Boal (Teatro dell’Oppresso), ma lo coniuga con la nonviolenza specifica, con il pensiero di Freire, con l’Approccio di Comunità e altro ancora. Benchè sia impreciso parlare di un “metodo Boal”, in quanto esistono vari stili in ragione delle personalità che lo praticano e della loro cultura, il teatro dell’oppresso viene definito da Boal come un metodo teatrale, ai confini tra teatro, politica, educazione, azione sociale e terapia.
In quanto metodo prevede:
– delle tecniche
– delle fasi di lavoro
– delle attenzioni alla conduzione del gruppo, all’osservazione, alle relazioni e ai processi
– un processo di ricerca.
E’ molto importante non confondere il metodo con le tecniche specifiche; si fa TdO se si segue un processo di ricerca/liberazione dalle oppressioni e violenze.