“Un’esperienza per allenare l’empatia”: quattro studentesse raccontano l’Alternanza scuola-lavoro in Comunità Terapeutica

Il PCTO di Tatiana, Klarisa, Sara e Rachele: alternanza scuola-lavoro presso la Comunità Terapeutica di Balignano

Ragazze-in-alternanza-scuola-lavoro

Da quando, nel 2015, è stata introdotta l’Alternanza scuola-lavoro, più di un milione e mezzo di studenti e studentesse è stato coinvolto ogni anno in attività professionali a completare il proprio percorso formativo.

 

Rivolta agli alunni del terzo, quarto e quinto anno dei vari istituti, l’Alternanza scuola-lavoro, oggi rinominata “PCTO”, mira allo sviluppo di competenze trasversali che integrino la tradizionale formazione in aula attraverso esperienze concrete presso imprese, enti privati o pubblici convenzionati. 

 

Tra le varie realtà coinvolte, anche alcune delle strutture della nostra Cooperativa si sono prestate per svolgere questi “Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento”, come la Comunità Terapeutica di Balignano (FC), dove quattro studentesse hanno appena concluso la loro esperienza di PCTO. 

 

 Perché fare l’alternanza scuola-lavoro in Comunità Terapeutica?

 

Tatiana, Klarisa, Sara e Rachele, questi i loro nomi, hanno tutte compiuto o appena superato la maggiore età e frequentano l’ultimo anno del Liceo Ferrari di Cesenatico, indirizzo Scienze Umane, istituto con cui già negli scorsi anni erano stati avviati percorsi di questo tipo. “Ho scelto di venire a fare l’Alternanza scuola-lavoro in Comunità Terapeutica perché già in passato avevo provato altre esperienze con i più piccoli, nella scuola dell’infanzia e primaria, e ho visto che, nonostante mi piacciano i bambini, insegnare non è la mia strada” ci ha raccontato Tatiana.

 

Mi piace sentire le storie di giovani ragazzi e ragazze, perché all’età di 8 anni sono stata adottata e mi ritrovo un po’ dentro ai loro racconti” ha proseguito. Anche Klarisa, Sara e Rachele avevano già svolto i loro PCTO in scuole dell’infanzia per poi volersi mettere alla prova all’interno di una Comunità Terapeutica. L’esperienza di Alternanza scuola-lavoro in Comunità Terapeutica, come probabilmente per tanti altri ragazze e ragazze nel nostro Paese sparsi in diverse realtà, le ha aiutate a comprendersi meglio, ha fornito un tassello in più nell’intricato mosaico del loro futuro e della scelta universitaria e/o lavorativa post liceo. 

 

Per Sara, ad esempio, il PCTO è un’esperienza molto utile “così noi studenti possiamo capire se un lavoro ci può interessare, possiamo indirizzarci verso il percorso che dovremo intraprendere tra poco. L’Alternanza Scuola-Lavoro può aiutare noi giovani a decidere l’Università e in generale il nostro futuro”.

 

Presso la CT di Balignano le ragazze svolgono per due settimane attività di vario tipo, immergendosi completamente nella quotidianità della struttura; dalla cucina a lavoretti per la Pasqua, fino al mantenimento della pulizia e dell’ordine. “Mentre svolgiamo queste attività ci rapportiamo con i ragazzi della struttura, parliamo delle loro storie, trascorriamo del tempo con loro. Sono azioni molto concrete ma che ci permettono di entrare nel vivo dell’esperienza” racconta Klarisa. 

 

Anche Isa Baiocchi, operatrice della Comunità di Balignano, conferma come la loro presenza sia positiva per utenti ed educatori e allo stesso tempo ritiene possa essere un’esperienza formativa anche per le studentesse:  “La possibilità di parlare, di avere dei rapporti con delle persone che hanno avuto delle difficoltà nella vita, legate alla tossicodipendenza, ma anche ad altre problematiche, come l’alcol, a volte le loro stesse famiglie, è un’ occasione. Le ragazze sono calate in una realtà di fatiche, perché un programma terapeutico non è una passeggiata, però ricevono anche degli input per lavorare su alcuni aspetti personali, come la scelta della formazione futura o il proprio rapporto con genitori e con amici”.

 

Come l’esperienza di alternanza scuola-lavoro in Comunità Terapeutica può lasciare il segno nei più giovani

 

Rachele è rimasta molto scossa dal sentire che nei racconti degli utenti della Comunità i luoghi “di sfondo” erano gli stessi che lei frequenta con i suoi amici. “Alcuni ragazzi qui in struttura sono nostri coetanei, hanno vissuto la gioventù più o meno nei nostri stessi anni. Molte volte, quando raccontano le loro storie, citano luoghi che conosco, posti che ho frequentato e che ancora frequento e mi fa un certo effetto; a una serata in discoteca in cui magari anche io sono stata, c’erano anche loro, ma l’hanno vissuta in modo completamente diverso. Uno stesso luogo, apparentemente banale, può segnare le persone in maniera totalmente differente”.

alternanza-scuola-lavoro-in-comunita-terapeutica

 

La condivisione di storie e momenti quotidiani può portare anche a questo, a un confronto di vite e scelte, a una comprensione più profonda dell’altro oltre ai pregiudizi che, talvolta, riguardano chi vive in Comunità. “Di quest’esperienza di Alternanza scuola-lavoro in Comunità Terapeutica mi porto a casa empatia e gentilezza – interviene Tatiana – soprattutto quella che hanno mostrato nei nostri confronti e verso il mondo esterno i ragazzi della struttura.

 

Quello che hanno vissuto non sono delle storie semplici e vederli che si aprono così tanto nei nostri confronti, che si raccontano senza timori, è ciò che più mi ha colpito”. “Per me è una questione di allenare l’empatia – aggiunge Rachele- essere attenti, accorti, anche nei piccoli momenti sociali in cui ci sono persone più fragili che spesso sono date per scontate o ignorate. Essere pronti ad aiutare, a cogliere dei segnali dai loro movimenti e scelte”.

 

“Spero che le ragazze si portino con sé delle belle emozioni, perché non è da tutti i giorni provare un’esperienza come questa” conclude Andrea, un giovane ospite della  CT di Balignano. “Mi fa piacere che un giorno racconteranno ai loro compagni di classe, ai loro amici, alla loro famiglia, cosa facciamo, come viviamo i nostri giorni qui in Comunità. È stata una bella esperienza, per noi e per loro”.

 

di Sara Tonini